sexta-feira, 21 de janeiro de 2011

Presidente da Itália pede para Dilma extraditar terrorista Cesare Battisti

O presidente da Itália, Giorgio Napolitano, enviou uma carta a Dilma Rousseff para pedir que o Brasil conceda a extradição do terrorista Cesare Battisti. O conteúdo do texto foi antecipado nesta sexta-feira pela imprensa local. "Talvez não foi plenamente compreendida a necessidade de justiça do meu país e dos familiares das vítimas dos brutais e injustificáveis ataques armados, assim como dos feridos e sobreviventes", escreveu o chefe de Estado, de acordo com o jornal "La Repubblica". Napolitano afirmou que a não extradição de Battisti "é um motivo de desilusão e amargura para a Itália", onde ele é condenado à prisão perpétua por quatro assassinatos cometidos na década de 1970, quando integrava o grupo terroristas de extrema-esquerda PAC (Proletários Armados pelo Comunismo). "Trata-se de uma necessidade de justiça ligada ao empenho das instituições democráticas do meu país e da coletividade nacional, que foram capazes de reagir à ameaça e aos ataques do terrorismo, conseguindo derrotá-lo segundo as regras do Estado de Direito", disse Napolitano. Para o presidente da Itália, "não são aceitáveis remoções, negociações ou leituras românticas dos derramamentos de sangue daqueles anos, e as responsabilidades não podem ser esquecidas". Preso no Brasil desde 2007, o terroristas italiano recebeu refúgio político dois anos depois do ex-ministro da Justiça Tarso Genro. Em 2009, o caso de Battisti foi julgado pelo Supremo Tribunal Federal, que considerou ilegal o refúgio concedido e autorizou a extradição, mas decidiu que a palavra final caberia ao presidente, e dentro dos marcos do acordo Brasil-Itália. No último dia de seu mandato, o ex-presidente falastrão Lula decidiu manter o terrorista italiano no Brasil. Aqui está a reprodução da matéria do jornal italiano La República de hoje: "

Battisti, il Brasile per ora tace
La Ue: "Resta un fatto bilaterale"

Nota della presidenza della Repubblica brasiliana: "La lettera del Quirinale è stata letta". Napèolitano ha chiesto che si conceda l'estradizione. Nuova polemica in Veneto. Il premio Campiello: "Mai vietare libri"

"La lettera che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato alla collega del Brasile Dilma Rousseff è stata letta e in questo momento non ci sono reazioni da parte della presidenza". Due righe formali di comunicato, affidate all'Ansa, con le quali la presidenza della repubblica brasiliana commenta la missiva inviata dal presidente Napolitano nella quale si chiede di consegnare Cesare Battisti all'Italia.

Nella lettera, anticipata oggi da Repubblica 1, si sottolinea come la mancata estradizione del "terrorista Cesare Battisti" è "un motivo di delusione e di amarezza per l'Italia". "Non è stato forse pienamente compreso - scrive il capo dello Stato  - il bisogno di giustizia del mio Paese e dei famigliari delle vittime di brutali e ingiustificabili attacchi armati, nonché dei feriti in quegli attacchi e a stento sopravvissuti".
Si tratta anche, spiega Napolitano, di "un bisogno di giustizia legato all'impegno col quale le istituzioni democratiche del mio Paese e la collettività nazionale seppero reagire alla minaccia e ai colpi del terrorismo, riuscendo a sconfiggerlo secondo le regole dello Stato di diritto". "Non sono accettabili - insiste Napolitano - rimozioni, negazioni o letture romantiche dei fatti di sangue di quegli anni, e le responsabilità non possono essere dimenticate".

Anche di fronte alla lettera la Commissione Ue continua a ritenere che la vicenda sia "una questione bilaterale tra Italia e Brasile". E risponde così alla mozione bipartisan votata dal Parlamento europeo con la quale si chiede a Bruxelles di agire sulle autorità brasiliane per favorire il processo di estradizione.
Battisti. Alfano: estradizione per tutelare diritto giustizia

Estradizione che torna a chiedere il ministro della Giustizia Alfano, ricordando che "proprio in questi giorni l'associazione italiana delle vittime dei reati di terrorismo ha manifestato al Parlamento europeo per chiedere giustizia. E' per questo che chiediamo l'estradizione sulla base del trattato bilaterale con il Brasile e dei principi di diritto internazionale".

Intanto non si placa la polemica sul boicottaggio nelle scuole dei libri degli autori pro-Cesare Battisti, chiesto dall'assessore regionale veneto all'istruzione: "Mai proibire i libri - afferma Andrea Tomat, presidente della Fondazione Campiello - La libertà di pensiero e della circolazione di idee sono le basi della democrazia e fondamenti del nostro vivere civile". "Il fatto che io sia tra i più favorevoli a una dura condanna, non cambia la sdifesa della libertà di pensiero"

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